L’AUTORE

Pierluigi ARPINATI, Gigi, classe 1957, nasce in Puglia, padre romagnolo e madre tarantina, i suoi genitori vivono in due case con i nonni paterni (Cusercoli, Forlì); Gigi nasce e vive a Taranto ma abita in due famiglie, la sua e quella dei noni romagnoli (i nonni tarantini sono a Vinosa, suo nonno grossista di Olive!). Gigi viene svezzato con due stili ci cucina: quella pugliese, cozze pelose, frutti di mare, paste con le verdure, orecchiette/cime di rapa, pasta con le polpette/ecc. e le cibarie romagnole, Tagliatelle, Tortelli, la “Tardura” che nessuno sa più cos’è manco in Romagna, Ciambella Romagnola, leccornie preparate con cura dalla nonna paterna (di Civitella di Romagna) la quale lo accudiva con amore e tanto cibo mentre i suoi genitori lavoravano: il ragazzino assimila due stili di cibo.
Gigi non immagina cosa stà per avvenire! Non ancora 13 enne, emigra con la famiglia ad Asti per seguire Stazione Agip by A21 Asti Ovest! Gigi ha lieve sofferenza ma, una volta ambientatosi scoprirà, tra le nebbie, una cucina eccelsa, il vero regno degli Antipasti, la fantastica Bagna Cauda, i peperoni, l’Acciuga, i vini piemontesi che vendemmia a Mongardino! Gigi dopo la Puglia ha già con due netti stili culinari, ed ora “diventa” piemontese.
Ma in casa Arpinati per seguire l’AGIP, dopo ca. 8 anni in Asti, si emigra in Romagna, il padre senza indugi, parte và in Romagna per avvicinarsi ai suoi genitori pensionati. Gigi emigra e,ma guarda, ora si scopre romagnolo e non solo per il suo importante cognome! Gigi studia a Taranto, Asti, Torino, Forlì, Reggio Emilia. Basta?
Cultura del cibo nata in Puglia, svezzata in Piemonte, consolidata in Romagna, dove Gigi vive da quasi 40 anni: ma sarà il suo lavoro a dargli la spinta finale sui Risto: Gigi è Commerciale e quindi girerà per quasi 4 milioni di km l’Italia e tutt’ora ha ancora voglia di viaggiare, e degustare!
Sposato con Monica Neri, figlia di una cuoca (che destino!) romagnola doc e sua segnalatrice N° 1 (80 collaboratori) sulle sue Guide, Gigi incomincia a segnare nella Agenda i posti buoni dove mangiare, “Est-est-est” degni di sosta. Gigi non sa, ignora che altro non è che l’anteprima della futura Guida! Poi, stupendo, si propone al Maestro Luigi Gino Veronelli e diventa suo umile segnalatore della Guida “I Risto di Veronelli”: il maestro scompare nel 2004 poco prima di approfondire conoscenza e collaborazione col suo emissario. Toccante. Gigi si ferma; dopo alcuni anni è un piccolo giornale a dargli fiducia: 4LIVE chiede di seguire una Rubrica sui Ristoranti, Gigi accetta e da lì riparte per nuovi orizzonti.
Diplomato, Studi universitari col fad/marketing, ha lavorato a fianco di managers sul settore macchinari alimentari, determinante. A Forlì ha anche venduto vino col mitico “Pippi Albertone”, zio di sua moglie e detentore di etichette importantissime: Alberto PIPPI, col socio il mitico LEONI, svezzano nel 1980 Gigi portandolo nei migliori ristoranti a fare gavetta!
Lo “zio” mi portava appresso (avevo 23 anni, prime armi come venditore) sui ristoranti, per vendere e si mangiava sul Risto: fu una scuola unica. Nei decenni successivi ho venduto 3 volte il vino; anche agente-Italia per uno champagne!
La Guida “Via Emilia Ristoranti” inizia praticamente col mio lavoro e segnavo, nella mia agenda, i posti “giusti” dove mangiavo: un elenco fatto nella mia agenda e già con 3 livelli qualitativi. Io non lo sapevo ma quegli appunti altro non erano che l’anticamera della base per una futura (inimmaginabile, allora) Guida! (Tutti i detentori di Guide sono comunque gente che “gira per lavoro”).
Ho fatto un paio di Guide private: “I Ristornati del manager goloso” che ho girato a 4LIVE e la mitica “Hic cibus et vinum optima sunt”; poi quella attuale, in uso web e in sviluppo cartaceo su altre regioni centro-nord Italia nel 2019.
I ristoranti vanno seguiti, son soggetti a cambiamenti anche radicali: sulla ristorazione si passa dalla gloria al fossato anche velocemente e abbiamo assistito, impietriti, alla chiusura di locali storici, ciò avviene innanzitutto quando passa l’amore, la passione, la “voglia” per la cucina, come ebbe a dirmi Papà PARIZZI nel suo locale nel 1981, tremai quando mi fece conoscere un mio futuro idolo: l’Ugo TOGNAZZI. Fantastico. Occhi lucidi a ripercorrere.
L’esser stato un piccolo segnalatore per la blasonata guida di Veronelli mi ha immensamente onorato. Il Maestro scomparve a fine 2004: conservo in un riquadro la sua ultima mail datata 8 novembre 2004 (lui scomparve dopo una settimana) che dedicherò a lui sulla Guida sperando d’essere sempre “puro” sulla verità e tutto d’un pezzo come solo lui sapeva essere.
“I Ristoranti del cuore”, son quelli dove non vai solo per mangiare ma, soprattutto, per staccare, per parlare con costoro che lavorano sodo per darti il meglio nel piatto. Questa è anche una “chiave del successo” di molti locali, ed è esattamente il contrario del “mangia-e-fuggi” che, aimè, ci coinvolge sempre più come diceva il grande Calindri sullo spot del Cynar, i vecchietti (come me) lo ricorderanno.
La mia Guida è nata con lo scopo primario di citare i Menù Lavoro: io li chiamo i PL, Pranzo Lavoro, una forma ormai comune di offrire un menù fisso ad un prezzo calmierato; diversamente si può anche chiudere, sei obbligato a fare un menù-lavoro!

RISTORANTI DEL CUORE